
Una Chiesa interdetta al culto ma non all’ascolto, all’accoglienza, al sostegno concreto, soprattutto di quelli che hanno sofferto maggiormente l’inaspettato lockdown, con lavori precari o in nero. «Chiese chiuse… Chiesa aperta. La testimonianza della carità nelle chiese di Puglia al tempo della pandemia», edizioni La Meridiana, Molfetta 2021, fotografa quanto ha fatto la Caritas pugliese durante il primo lockdown, quando ancora non erano entrati in vigore gli aiuti statali. Ieri, nell’Aula sinodale dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto a Bari, la presentazione del report, curato da Serena Quarta, docente presso l’Università di Salerno, e da don Alessandro Mayer, delegato regionale della Caritas di Puglia.
Ad inizio pandemia, in Puglia, erano attivi ben 678 centri Caritas, impiegati su tutti i fronti, dal sostegno alimentare all’ascolto. Forte l’incremento di giovani. Con un’analisi qualitativa e quantitativa è stata data voce al fenomeno. «Una rilevazione capillare fatta dopo l’emergenza, raccogliendo i dati provenienti dai questionari diffusi alle parrocchie e, in seconda battuta, dalle interviste semi-strutturate proposte ad un campione di operatori di diversa provenienza – ha spiegato la curatrice Serena Quarta – per coglierne sentimenti, difficoltà e punti di forza e così approfondire ulteriormente i dati statistici già rilevati».
«La Caritas pugliese – ha commentato Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano e segretario della Conferenza episcopale pugliese – ha saputo cogliere subito la gravità della situazione. È la competenza del buon samaritano che «guarda, si commuove e agisce» partendo da un’azione immediata e giungendo a una fase più strutturata. Un report che trasuda di concretezza, di azione. Un punto di arrivo, che indica che in cinquant’anni di Caritas in Puglia si è imparato un metodo ma anche un punto di partenza, da cui ripartire non solo nella Chiesa ma anche con le nostre istituzioni civili». «I dati emersi rilevano spaccati preoccupanti. In due mesi di lockdown pieno – racconta il curatore don Alessandro Mayer – si sono rivolte alle Caritas di Puglia circa 50mila famiglie, vuol dire circa 120mila persone, considerando una media territoriale di 2 persone e mezzo a nucleo familiare.