Myanmar. Militari bruciano gli aiuti umanitari. L’appello dei vescovi: “La gente muore di fame”
Myanmar. Militari bruciano gli aiuti umanitari. L’appello dei vescovi: “La gente muore di fame”

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È una lentissima carneficina. Hanno capito che la strategia migliore per uccidere le persone è lasciarle morire di fame e malattie nelle giungle. Per questo, oltre alle chiese e ai monasteri dove gli sfollati hanno trovato rifugio, i militari in queste ore stanno prendendo di mira gli aiuti umanitari. Sono fonti locali del Sir a lanciare questo ennesimo grido di aiuto. L’ultimo episodio è accaduto giovedì 10 giugno, nello Stato di Shan. I militari che hanno preso il potere con il golpe del 1° febbraio, hanno distrutto e bruciato gli aiuti umanitari e le forniture mediche per i rifugiati, compresa un’ambulanza. Sebbene la situazione economica del Paese sia drammatica, con generosità, alcuni donatori avevano inviato circa 80 sacchi di riso e forniture mediche per i rifugiati del villaggio di Loi Ying, nella township di Mobye, Stato meridionale di Shan. “Ma i militari hanno incendiato tutto, senza alcuna considerazione. Non esistono parole per tali azioni. Sono terribili e crudeli”. In Myanmar è la stagione dei monsoni. Tra i profughi ci sono bambini e anziani. Soffrono di diarrea, raffreddore e influenza. A questa precarietà, si aggiunge l’impossibilità, a causa degli attacchi continui, a coltivare la terra e privati del lavoro agricolo, c’è grande preoccupazione per la loro sopravvivenza.

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Argomenti: Mappamondo
Tag: fame Myanmar vescovi
Fonte: SIR