Sud Sudan, operatori umanitari uccisi in agguato. Cuamm: “sotto choc ma restiamo”
Sud Sudan, operatori umanitari uccisi in agguato. Cuamm: “sotto choc ma restiamo”

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Gli operatori umanitari continuano ad essere presi in mira in Sud Sudan e in tanti altri Paesi del mondo. Gli ultimi a perdere la vita, il 7 giugno, in una zona  periferica della città di Yirol nel Lake State, sono stati due dipendenti sud sudanesi di Medici con l’Africa-Cuamm, mentre tornavano dalla consegna di supplementi nutrizionali prima della stagione delle piogge: Moses Maker Manyual, 33 anni, nutrizionista, e l’autista Abraham Gulung, 32 anni. Entrambi viaggiavano nella prima vettura di un convoglio umanitario, con tanto di scorta di sicurezza. Sono stati sorpresi da una sparatoria stile far west, per mano di uomini armati. Gli agenti della sicurezza hanno messo in fuga i malviventi ma per Moses e Abraham non c’è stato nulla da fare. Entrambi avevano famiglia in altre zone del Paese. I funerali sono stati già celebrati secondo le cerimonie tradizionali, una sorta di commistione tra religione ufficiale e riti locali. Il Cuamm ha sede a Padova ed è una delle più note organizzazioni italiane che formano medici e volontari e gestiscono strutture sanitarie in Africa. In questi giorni sono tutti sotto choc.

Vicini al popolo sud sudanese. “Non sappiamo chi abbia compiuto questo gesto atroce, nemmeno il perché. Forse una regolazione di conti tra clan”, ha detto don Dante Carraro, presidente di Medici con l’Africa-Cuamm. “Siamo scossi e viviamo con grande preoccupazione questa fase di transizione verso la pace che si sta con tanta fatica costruendo – ha aggiunto -. Per questo la prossima settimana raggiungerò i nostri in Sud Sudan per sostenerli e incontrare le autorità locali. È forte la nostra determinazione ad essere vicini al popolo sud sudanese pur tra tante difficoltà”.


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Argomenti: Mappamondo
Tag: Africa Medici con l'Africa Cuamm Sud Sudan
Fonte: SIR