

“Custodire le nostre terre. Salute, ambiente, lavoro”: è stato il tema al centro del convegno promosso, il 17 aprile, ad Acerra ed è molto vicino a quello della prossima Settimana sociale che si svolgerà a Taranto, dal 21 al 24 ottobre: “Il Pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro. #tuttoèconnesso”. Delle problematiche ambientali e lavorative e delle prospettive sul futuro, senza dimenticare l’emergenza sanitaria e sociale in atto, parliamo con l’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali.
Durante la Settimana sociale come sarà sviluppata la tematica ambientale?
Come già annunciato alla presentazione dell’Instrumentum laboris, la Settimana sociale vuole essere un momento per riacquisire la speranza, non illusoria, di poter essere artefici di un futuro migliore, rispettoso del Creato. Non possiamo prescindere dall’emergenza sanitaria e dai volti di coloro che stanno soffrendo a causa del Covid e dell’inquinamento ambientale: la “minaccia” del virus e quella dell’inquinamento sono connesse, anche per le conseguenze economiche e, quindi, sul lavoro. Promuoveremo, pertanto, uno sguardo unitario dei cattolici italiani sulla questione ambientale, a livello del Pianeta e a livello locale, e su quella sociale ponendo alla base il passaggio dall’individuo alla comunità, dall’io al noi nella realizzazione del bene comune sociale. Nel rapporto con l’ambiente poi, la prospettiva di Taranto sarà orientata alla costruzione di un bene comune globale che oltre alla attenzione alla società abbraccia anche la cura della casa comune.