
«Con la pandemia, le mafie – e la sottocultura mafiosa – si stanno rafforzando, e così aumentano le loro vittime. Non possiamo rischiare di farci avvelenare dai loro frutti cattivi, ecco perché dobbiamo dare forza ai corpi intermedi come Libera, i quali – secondo la Costituzione – formano l’architrave della democrazia». Lo scrive il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, in un messaggio inviato a don Luigi Ciotti, in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso pubblico.
«Mi rivolgo a voi, ma anche a tutta la Chiesa e alle persone di buona volontà – prosegue il cardinale –, per chiedere un impegno costante e chiaro, nel ricordo dei martiri e dei loro cari, nella consapevolezza che le mafie prosperano lì dove c’è corruzione, inefficienza ed ambiguità. Dobbiamo muoverci concretamente, tutti assieme, per sostenere il Santo Padre contro queste apostasie, che spesso calpestano lo stesso messaggio evangelico per fondare le loro identità».
Bassetti ricorda come da quando 25 anni fa venne promossa la Giornata «le mafie sono molto cambiate. Si sono adattate ai mutamenti sociali, la loro pervasività è stabilmente planetaria, e si compirebbe un errore se fossero considerate solo un fenomeno italiano, o solo relegato al nostro meridione. Noi oggi ricordiamo le vittime di questo flagello, di questa strada di corruzione che nega in radice il bene comune. Si compie un errore se si associano le mafie alla sola violenza delle armi. La loro violenza è anche più ampia: si chiama corruzione».