Digitale e tecnologia. Don Peyron: “Più che della conoscenza tecnica c’è bisogno di sapienza”
Digitale e tecnologia. Don Peyron: “Più che della conoscenza tecnica c’è bisogno di sapienza”

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Si celebra oggi la 18ª edizione del Safer Internet Day, la Giornata mondiale per un utilizzo positivo delle tecnologie e la prevenzione dei rischi. I mesi di restrizioni e l’impossibilità di una frequentazione in presenza di servizi e relazioni vissuti nel 2020 per via del Covid-19 ci hanno immerso ancor di più in questo mondo che presenta opportunità e pericoli non solo per i nativi digitali. “La pandemia ci ha portato via la corporeità e la tecnologia ci ha illuso di poterla recuperare. Ma così non è”, afferma don Luca Peyron, direttore del Servizio per l’Apostolato digitale dell’arcidiocesi di Torino, con il quale abbiamo provato ad analizzare i diversi aspetti in gioco.

Don Peyron, nell’ultimo anno la pandemia ci ha costretti ad essere più distanti ed indotti ad essere più connessi. Forse, mai in questi mesi, Internet è entrato così prepotentemente nelle nostre vite…
Internet ha due facce: una tecnica, perché è una serie di macchine connesse attraverso dorsali oceaniche e satelliti che parlano uno stesso codice; ma è anche un ambiente in cui viviamo, ci muoviamo, studiamo, litighiamo, raccontiamo noi stessi e ascoltiamo il racconto degli altri. Queste due facce sono tra loro connesse.
Nella pandemia abbiamo assistito ad un’ipertrofia della macchina rispetto all’ambiente, perché ci ha costretto in qualche modo ad adeguarci alla tecnologia di cui disponevamo per trasformare la nostra esistenza.

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Argomenti: Comunicazione Tecnologie
Tag: digitale pandemia tecnologia web
Fonte: SIR