
“436 attacchi terroristici, compresi quelli falliti e sventati, sono stati registrati nell’Ue dal 2017 al 2019 (erano 895 nel periodo 2014-2017): il 63% sono attribuiti a gruppi separatisti ed etno-nazionalisti, il 16% a movimenti della sinistra radicale (in aumento), il 2,8% a gruppi di estrema destra (in diminuzione nel 2019; in aumento nel 2020), il 18% sono azioni di matrice jihadista”. Sono alcuni dei numeri che emergono dal secondo rapporto dell’Osservatorio sul radicalismo e il contrasto al terrorismo (React2021), presentato oggi on line – con il patrocinio del ministero della Difesa – sul sito e sulle pagine social della rivista “Formiche”. L’Osservatorio ReaCT, tramite il database di Start InSight (Strategic Analysts and Research Team), ha registrato e analizzato tutti gli eventi riconducibili alla violenza jihadista in Europa, dal 2004 a oggi; un lavoro di ricerca e analisi che ha prodotto la seconda edizione del Rapporto, composto da 13 contributi d’analisi che spaziano dalla presentazione dei numeri e profili dei terroristi jihadisti in Europa, alla propaganda online durante l’emergenza del Covid-19, dai temi della radicalizzazione ai foreign fighters, dall’estremismo di destra e i rapporti che intrattiene con quello islamista fino ai legami tra terrorismo e immigrazione e a fenomeni come QAnon.