
“Il mio primo pensiero va ai genitori della piccola Antonella, che hanno tutta la mia solidarietà e vicinanza”, esordisce al Sir Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, al quale abbiamo chiesto una riflessione sulla complessità di questo momento così difficile anche per i più giovani.
“In un orizzonte più generale – prosegue – , occorre avere un altissimo livello di attenzione verso il fenomeno TikTok e l’utilizzo dei social nei giovanissimi, aumentato anche con la chiusura legata al Covid che ha visto un incremento del tempo trascorso da bambini e ragazzi su queste piattaforme”. Secondo l’esperto, un uso non regolato dei social può portare ad una sorta di vera e propria dipendenza: “attivando i centri cerebrali del piacere, la gratificazione che bambini e adolescenti ricevono dal dispositivo elettronico può indurre ad una continua ricerca della stessa gratificazione”. Perdendo anche preziose ore di sonno: secondo l’esperto molti ragazzi trascorrono diverse ore della notte a chattare, e “una delle ipotesi formulate per spiegare l’aumento dei disturbi psichiatrici in infanzia e adolescenza è anche legata a questa deprivazione di sonno”.