GMCS. Ruffini: “Il Papa ci invita ad andare controcorrente”
GMCS. Ruffini: “Il Papa ci invita ad andare controcorrente”

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“L’informazione vaticana non dovrebbe mai essere informazione di Palazzo”. Ne è convinto Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, che commenta per il il Sir il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, in programma quest’anno il 16 maggio sul tema: “Vieni e vedi” (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone dove e come sono”. Il rischio di “giornali fotocopia” e di una “informazione di Palazzo” si scongiura con la capacità di “andare controcorrente”: “C’è tanto buon giornalismo nel mondo. Sta a noi scegliere da che parte stare”, anche sul web. “Un contagiato di un Paese ricco non vale più di un malato di un Paese povero”, il commento alle parole di Francesco sul vaccino.

“Venite e vedrete” è il metodo di “ogni autentica comunicazione umana”, scrive il Papa. Quale lezione per noi giornalisti?

Penso che il Papa ci dica questo: che per capire le cose bisogna vederle. E che per vederle bisogna camminare dentro la realtà. Prendersi il tempo (che non è mai perso) per incontrare le persone laddove vivono, laddove sono. Bisogna vedere con gli occhi dei puri di cuore; ed essere visti, anche: come testimoni della verità. Liberi per questo. Senza pregiudizi. Il Papa ci invita – credo – ad andare laddove pensiamo non ci sia alcun bisogno di andare. Dove crediamo non ci sia nulla di buono, di interessante, da vedere. Ci invita a capovolgere la prospettiva. A rileggere la storia da un altro punto di vista.
Come diceva un grande giornalista Ryszard Kapuściński, il problema delle televisioni, e in generale di tutti i media, è che hanno creato un mondo tutto loro. Un mondo che ha poco a che fare con la realtà (cfr Il Cinico non è adatto a questo mestiere). Lui lo diceva quando non c’erano ancora i social. Pensava ai grandi network. Ma vale anche oggi. Vale per ognuno di noi: “non c’è giornalismo possibile fuori dalla relazione con gli altri esseri umani. La relazione con gli altri è l’elemento imprescindibile del nostro lavoro. Per scrivere di qualcuno bisognerebbe averne condiviso almeno un po’ la vita” (cfr dialogo di Maria Nadotti con Ryszard Kapuściński al VI incontro Redattore Sociale).

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Argomenti: Comunicazione
Tag: Comunicazione giornalismo Messaggio Paolo Ruffini Papa Francesco
Fonte: SIR