Coronavirus: Bergamo e la Bolivia, “sulla stessa barca”
Coronavirus: Bergamo e la Bolivia, “sulla stessa barca”

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Tutti sulla stessa barca. A migliaia di chilometri di distanza dalla loro terra e con il cuore a pezzi per la perdita di tanti amici e conoscenti, ma anche con la preoccupazione che possa toccare anche da loro, in un contesto di grande povertà. Sono giornate davvero particolari quelle che stanno vivendo tre vescovi, tutti bergamaschi di origine, tutti da decenni nella lontana Bolivia, in tre angoli che esprimono la diversità territoriale di quel Paese.

Mons. Sergio Gualberti Calandrina è l’arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra, la grande città dell’oriente boliviano, la maggiore del Paese, quando la “sierra”, la montagna, lascia il posto alle foreste e le savane della Chiquitania e del Chaco.

Mons. Eugenio Scarpellini è il vescovo di El Alto, la conurbazione che sovrasta La Paz, a 4mila metri d’altitudine, sul grande altipiano.

Mons. Eugenio Coter, è il vescovo del vicariato apostolico di Pando, nel nord amazzonico, ai confini con Brasile e Perù.

Il coronavirus è il “padrone” delle loro giornate. Trascorrono ore in collegamento con la martoriata Bergamo, ormai conosciuta in tutto il mondo come la “capitale” del coronavirus: si sentono con familiari, amici, confratelli; confortano e consolano: apprendono di morti dolorose.

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Argomenti: Mappamondo
Tag: Bergamo Bolivia Coronavirus fidei donum sacerdoti
Fonte: SIR