
Negli ultimi tre anni il 13% degli episodi corruttivi ha riguardato il settore della sanità. Ma ora con l’emergenza Covid-19 c’è il rischio che vada molto peggio. Dall’inizio della pandemia al 17 novembre, secondo Autorità nazionale anticorruzione (Anac), sono stati messi a bando per affrontare la crisi sanitaria oltre 14 miliardi di euro. Soldi spesi per l’acquisto massiccio di servizi e forniture, dalle mascherine ai banchi di scuola, attraverso procedure straordinarie. A fronte di questia enorme cifra le stazioni appaltanti hanno comunicato soltanto importi aggiudicati per 5,55 miliardi. Per oltre il 60% non si sa nulla. Non si sa cioè se siano stati erogati o meno, in che forme, per farci che cosa. In poche parole, non se ne ha traccia, nonostante la normativa relativa alla trasparenza amministrativa. Sono alcuni dati presentati da Libera e lavialibera, la rivista dell’associazione in un dossier dal titolo “InSanità. L’impatto della corruzione sulla nostra salute” in occasione della Giornata Internazionale contro la corruzione. Il dossier attraverso documenti istituzionali, dati delle forze dell’Ordine, delle inchieste giudiziari e con due focus sulla percezione della corruzione in ambito sanitario, punta ad accendere la luce su alcune delle condotte che maggiormente espongono il mondo dell’assistenza alla salute.
“Lo scenario offerto da questo dossier sull’impatto della corruzione in ambito sanitario – commenta il presidente di Libera, don Luigi Ciotti – cioè sul prezzo pagato in termini di vite non salvate a causa dell’idolatria del denaro e del profitto, non è che una conferma di come il Covid-19 abbia trovato terreno fertile in altri due virus storici di cui non ci si è mai abbastanza occupati in sede politica, economica e anche civile. Virus a cui troppi si sono assuefatti come se fossero “normali”, in una convivenza irresponsabile, distruttiva e, alla lunga, autodistruttiva. Parlo ovviamente della corruzione e delle mafie, i principali parassiti del bene comune, mali in combutta che da decenni, se non secoli, ledono il nostro tessuto sociale, la dignità, il lavoro e le speranze di tanti”.