Il Cammino di Santiago come esempio di ripresa dalla pandemia
Il Cammino di Santiago come esempio di ripresa dalla pandemia

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È stato un anno difficile per i pellegrini che hanno deciso, in questo infausto 2020, di percorrere le strade verso i luoghi dello Spirito loro meta. Il fenomeno dei pellegrinaggi a piedi, che da alcuni decenni sta ritornando ad essere una pratica diffusa, quale che sia la meta, ha subito un duro colpo dalla pandemia del Covid-19: solo nella seconda metà dell’estate si è potuto assistere ad una concreta ripresa dei pellegrinaggi con regole e restrizioni che in questo inizio di autunno parrebbero ritornare a essere molto limitanti.

Eppure tra i vari percorsi il Camino de Santiago, che conduce sino alla cattedrale di Santiago de Compostela, per poi terminare fisicamente nel Finisterre galiziano, nell’estremo nordovest della Spagna, ha saputo tener testa al virus, pur subendo gravi ridimensionamenti e diminuzioni notevoli nei flussi di pellegrini. Il Cammino, che in realtà si compone di una ampia ragnatela di percorsi che puntano verso la tomba dell’apostolo Giacomo,offre varietà di difficoltà e di lunghezza a chi vuole affrontare quella che per molti è una prova di vita, una riscoperta di sé, per altri un motivo di fede e per alcuni una mera prestazione sportiva. Tutte facce di donne e uomini che partendo dalla Francia, dal Portogallo o dal sud della Spagna si dirigono per un medesimo scopo, raggiungere la Tomba dell’Apostolo Giacomo.

San Giacomo morì martire a Gerusalemme intorno al 40 del primo secolo, “al suo rientro dopo aver predicato fino agli estremi confini della terra, appunto il Finisterre Galiziano” dice al Sir Valentino Pisegna, Commendatore per l’Italia dell’Orden del Camino de Santiago, che ha come fine statutario la valorizzazione della Rete internazionale dei Cammini che portano al sepolcro dell’Apostolo attraverso la conservazione dei luoghi di culto legati alla tradizione jacobea, e la promozione e lo sviluppo di iniziative per un turismo sostenibile e di qualità.

“Dopo la morte per ordine di Erode Agrippa I – racconta Pisegna – le sue spoglie, trafugate dai suoi discepoli ispanici Teodoro e Attanasio, vennero trasportate sulle coste della Galizia dove trovarono sepoltura. La tomba si perse nell’oblio per molti secoli fino all’anno 813, quando il vescovo di Iria Flavia diede l’annuncio al mondo cristiano del suo rinvenimento. Subito i pellegrini si mossero da tutta l’Europa, l’attenzione dei fedeli ne fece luogo di venerazione al pari di Roma e Gerusalemme”.

Il Cammino oggi in piena emergenza Covid-19 è finalmente ripartito, anche se a fasi alterne.

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Argomenti: Spiritualità
Tag: Cammino di Santiago Coronavirus pandemia Pellegrinaggio
Fonte: SIR