
Il dolore trasformato in offerta, la sofferenza in preghiera, le lacrime nell’immancabile sorriso. Chi ha conosciuto Gaetana, detta “Nuccia”, Tolomeo non può dimenticare la grande forza, il coraggio, la speranza che sapeva trasmettere a chiunque la incontrasse. Virtù, frutti benedetti della grazia di Dio che le hanno aperto la strada verso gli altari.
Il Papa ha infatti autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto che riconosce un miracolo ottenuto per intercessione di questa donna semplice, che una paralisi progressiva e deformante costrinse praticamente per tutta la vita ad alternarsi tra la sedia e il letto di casa. Una condizione che lei accettò con fede granitica, al punto da scrivere nel suo testamento spirituale: «Voglio ringraziarti in modo particolare per il dono dell’immobilità, che è stato per me una vera scuola di abbandono, di umiltà, di pazienza e di gratitudine». Per poi aggiungere l’invito a essere «lieti nel Signore… Siate custodi dei vostri fratelli e insegnate loro l’amore con la vostra stessa condotta… Solo l’amore salva… Sorridete sempre».