
Una “giornata “importante, per abbattere i muri dell’odio in ogni sua forma, riconoscersi fratelli, costruire un mondo migliore. La presentano così i due responsabili dell’Ufficio Cei per l’ecumenismo e il dialogo la XXXI Giornata di approfondimento del dialogo tra ebrei e cristiani cattolici che quest’anno viene anticipata al 16 gennaio. Negli ultimi anni – spiega il direttore dell’Ufficio don Giuliano Savina – sul tavolo dell’amicizia e della fraternità sono stati aperti alcuni rotoli delle Meghillot. Nel 2020 verrà aperto quello del Cantico dei Cantici. “Ci auguriamo – aggiunge – che attorno a questi tavoli possano sedersi donne e uomini di generazioni diverse. Ci sta a cuore consegnare e trasmettere alle nuove generazioni i testi sacri dai quali e grazie ai quali conosciamo le nostre radici, e senza i quali la nostra civiltà non solo si impoverisce, ma rischia di essere in balia dei profeti di sventura che sono sempre pronti ad alzare la cresta”. Dai cori vergognosi negli stadi agli atti di vero e proprio vandalismo contro i luoghi di culto ebraici e della memoria. Savina è categorico: “l’indifferenza e l’ignoranza vanno combattute con tutte le nostre forze, a partire dalla corretta conoscenza dei testi delle Scritture”. Abbiamo intervistato mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.