
«Il doppio rescritto di papa Francesco, che ha abolito il segreto pontificio per i reati di abuso sessuale e, tra l’altro, ha innalzato da 14 a 18 anni l’età delle vittime di pedopornografia, è una scelta di grandissimo rilievo che conferma e rilancia la linea abbracciata senza indugi dalla Chiesa italiana». Non nasconde la soddisfazione l’arcivescovo di Ravenna-Cervia, Lorenzo Ghizzoni, presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori, per il nuovo intervento del Papa sulla strada della trasparenza e dell’impegno a favore dei minori.
Una decisione che rafforza quanto già deciso dai vescovi italiani il giugno scorso con l’approvazione delle nuove Linee guida. «Il Papa indica una strada importante per agevolare la collaborazione con l’autorità civile. E noi – prosegue Ghizzoni – verificheremo come armonizzare queste norme per rendere ancora più pregnanti le regole che ci siamo dati nell’Assemblea del maggio 2019. Ma non ci saranno difficoltà, perché la sintonia è totale e la svolta decisa dalla Chiesa italiana impone prassi che vanno proprio nella direzione dell’accoglienza, dell’ascolto e dell’accompagnamento delle vittime e dei loro familiari».