
È un cambio importante, per certi versi “storico” per la sua antica dizione ma non muta nella sostanza le sue funzioni, assetto e missione. Ma è sicuramente un fatto: l’Archivio Segreto Vaticano (Archivum secretum vaticanum) cambia nome in Archivio Apostolico Vaticano. A deciderlo in una Lettera apostolica in forma di motu proprio (resa pubblica ieri ma firmata il 22 settembre scorso) è stato papa Francesco. Nel documento, il Pontefice ha spiegato le ragioni di questa modifica ricordando che, originariamente, il termine secretum aveva un preciso significato: indicava che l’istituzione nata nel 1612 per volere di papa Paolo V «altro non era che l’archivio privato, separato, riservato» del Pontefice. Così, ricorda il Vescovo di Roma, lo hanno definito tutti i Papi e così «lo definiscono ancora oggi gli studiosi» attribuendone la corretta valenza. Francesco ricorda che si è progressivamente smarrito «il vero significato del termine secretum». A questa parola è stato invece associato il concetto espresso dal moderno termine “segreto”: «In alcuni ambienti, anche di un certo rilievo culturale – si legge nella Lettera – tale locuzione ha assunto l’accezione pregiudizievole di nascosto, da non rivelare e da riservare per pochi». «Tutto il contrario – osserva Francesco – di quanto è sempre stato e intende essere l’Archivio Segreto Vaticano».