
«Latinoamerica en llamas», America Latina in fiamme. Quando, nel 2010, il poeta messicano Francisco Azuela ha dato questo titolo alla sua nuova raccolta, il Continente terminava un decennio di boom economico, stabilità politica, entusiasmo per il futuro. Eppure, ancora una volta, la letteratura era stato in grado di intuire il covare, sotto la cenere, di un fuoco di crescente malcontento. Nove anni dopo, l’incendio è scoppiato. E brucia l’intera regione, da Haiti alla Bolivia. Quest’ultimo Paese è l’ultimo, in ordine di tempo, a unirsi il coro della rivolta. La ragione è politica: l’improvvisa vittoria di Evo Morales per un quarto mandato – proclamata in via ancora non definitiva dalla Corte Suprema – è vista dall’opposizione come una frode elettorale.